BRA.D.LEAD

le canne da drifting al tonno … le canne

BRA.D.LEAD style … BRA.D.LEAD = acronym for “BRAided Directly connetted to LEADer

Nel big-game, l’utilizzo del trecciato come lenza madre fatica a prendere piede a causa più di credenze popolari che per ragioni oggettive. Il sospetto è che questo ostracismo sia dovuto più alla esigenza commerciale delle aziende operatrici del settore di vendere le attrezzature tradizionali, canne carrucolate e mulinelli enormi, molto più pesanti e costosi, mentre non sono pronte alla domanda di mercato di nuove attrezzature dedicate al nuovo modo di pescare col multifibra. Semplificando il più possibile, il tradizionale combattimento col tonno prevede una canna dotata di carrucole ed un mulinello molto capiente capace di contenere molte centinaia di metri di nylon in modo da assecondare la prima fuga del pesce. Il combattimento avviene grossolanamente in tre fasi: la prima fuga che viene assecondata; l’inseguimento, durante il quale si cerca di recuperare qualche centinaio di metri di filo fuoriuscito nella prima fuga; il pompaggio col pesce più o meno  sulla verticale. Esercitare un pompaggio durante le prime fasi, con centinaia di metri di nailon fuori, è praticamente inutile, data l’elasticità notevole della lenza. Il pompaggio col tonno più vicino, effettuato col nylon, qualche esito lo da, anche se gli angler esperti, per spostare il pesce dalla posizione di stallo che il tonno cerca di assumere per riossigenarsi, usano, più che la canna, la trazione della barca. Tutto questo a causa, ancora, della elevata elasticità del nylon; provare per credere, legare l’estremità della lenza ad un punto fisso a 30 o 50 metri di distanza e pompare con la canna, l’elasticità del sistema è sorprendente. Ripetendo l’esperimento con un trecciato potrete apprezzare la differenza, specialmente in termini di incisività sul pesce, che l’azione di pompaggio acquisisce. Il primo passo verso l’evoluzione, è stato quello della adozione del sistema del “top shot” (è definito in questo modo, uno spezzone di nylon che può variare da pochi metri a ben oltre i cento, interposto fra il terminale vero e proprio e la lenza madre in trecciato, con la funzione di shock leader, ovvero di ammortizzatore) che, grazie alla diminuzione di elasticità del sistema, consente un pompaggio già nelle prime fasi del combattimento, con un abbreviamento dello stesso, e la possibilità di rilasciare il pesce vivo in migliori condizioni. Ma mentre oggi si parla ancora solo di top shot, alcuni gruppi di angler più evoluti, hanno posto in essere la seconda fase della “rivoluzione” che in sostanza prevede la eliminazione  del top shot ed il collegamento diretto fra trecciato e terminale in fluorocarbon o nylon, mediamente di lunghezza pari a 10 metri, un sistema che definirei short leader, e che se si va a vedere risulta mutuato direttamente dal vertical jigging, dove l’uso del trecciato con terminale corto costituisce la norma. Questo sistema consente una incisività della azione dell’angler inimmaginabile sia col top shot lungo che con il nylon; pompate brevi e frequenti che arrivano dirette e inalterate al pesce, sono il sistema più efficace per impedirgli di riposare di riossigenarsi, lo costringono alla continua difesa, a stancarsi in fretta, capita addirittura che il pesce si innervosisca a tal punto da puntare contro il pescatore, producendosi in veloci corse verso la barca … un combattimento che prima durava anche delle ore e contemplava lunghe fasi noiose di tira e molla poco efficaci, si trasforma in un entusiasmante corpo a corpo, dove pesce e pescatore danno fondo alle proprie forze. La Ambermax Rods, grazie alla grande esperienza maturata nel jigging estremo, è stata la promotrice di questo nuovo stile di pesca al tonno, sia con mulinello rotante che a bobina fissa, studiando dei fusti adatti a questo utilizzo. Infatti per compensare la rigidezza del trecciato diretto è necessario che la canna sia appositamente studiata per questo utilizzo; in sostanza deve avere una azione fortemente progressiva, in modo da erogare la potenza in modo graduale e crescente, senza picchi o eccessiva nervosità. Inoltre deve avere una vetta abbastanza cedevole in modo da allinearsi con il trecciato diurante il combattimento. Il trecciato ha infatti caratteristiche di resistenza a trazione eccezionali, ma è poco resistente all’usura; quando capita (e capita, anche se si cerca di evitare) di impuntarsi con un pesce sulla verticale col filo che lavora avanti e indietro su pochi centimetri, se la vetta della canna non flette abbastanza da seguire con la sua curva, l’angolo che il filo stesso forma con l’apicale è molto acuto e determina una notevole usura supplementare sul trecciato, che magari può portare ad un danno invisibile, che prima o poi può determinare la rottura inaspettata del trecciato. http://www.ambermaxfishing.com/SPIRAL.htm Questa particolare azione è dovuta al sapiente impiego dei materiali a diverso modulo e alla adozione di un esclusivo sistema di ripartizione della azione, il rearflex: http://www.ambermaxfishing.com/REARFLEX2.htm    

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